Di norma perdiamo fino a 100 capelli al giorno. Che in condizioni sane vengono subito ricambiati da nuovi capelli. E’ proprio il ciclo vitale del bulbo a prevedere che il capello, ormai giunto alla fine di tale ciclo, cada quando 2sotto” è pronto uno nuovo per spuntare e crescere.
Anzi, è il nuovo capello che nello stesso follicolo spinge la caduta del vecchio. In un ciclo continuo che si ripete per circa 5 anni ( è la durata media della vita di ogni capello).
In condizioni particolari di stress per l’organismo, il ciclo vitale del bulbo descritto sopra può , infatti, rallentare la sua attività, comportando una nascita pressoché ritardata di nuovi capelli, che altrimenti sarebbero spuntatinon appena siano caduti gli altri. Ecco che se osserviamo la cute, il cuoio capellute ci appare più libero da capelli, mostrando più porzioni di pelle. Ciò vuol dire che i capelli stanno cadendo in abbondanza.
QUANDO PREOCCUPARSI DELLA CADUTA DEI CAPELLI
Occorre innanzitutto distinguere tra una perdita di capelli stagionale (tipica della primavera e dell’autunno), un fenomeno transitorio che tende a regredire spontaneamente, e la calvizie o alopecia androgenetica, una condizione più seria in cui i capelli che cadono non ricrescono. I fattori in gioco sono molteplici: il principale è sicuramente la predisposizione genetica, c’è poi la risposta dell’organismo agli ormoni, diete drastiche che magari comportano carenze di ferro, l’assunzione di alcuni farmaci, la circolazione del sangue, ma anche interventi chirurgici o traumi fisici e psichici.
Le donne, soprattutto con il sopraggiungere della menopausa cominciano a perdere i capelli poiché manca la protezione degli estrogeni.
Gli uomini invece, cominciano prima e spesso entra in gioco anche un fattore ereditario.
Un’eccessiva perdita di capelli può accompagnare anche svariate condizioni patologiche, come malattie della tiroide, anemia, diabete e stati infiammatori associati a dermatosi.
Anche la predisposizione genetica, l’esposizione sregolata ai raggi UV, il fumo e l’assunzione prolungata di certi farmaci possono essere annoverati tra i possibili fattori concausali.
Quando la caduta dei capelli risulta eccessiva, è importante non sottovalutarla: solo definendo in modo preciso il quadro generale e la gravità dello stesso, è possibile scegliere la strategia più adeguata per affrontare il problema e prospettare un obiettivo realmente raggiungibile.
Per questo motivo, una diagnosi tempestiva e una terapia adeguata possono avere un ruolo fondamentale per limitarne la severità.
La caduta patologica dei capelli prende invece il nome generico di alopecia. Le patologie che la possono determinarla solo molte. Analizziamo brevemente le più note.
L’alopecia androgenetica, o calvizie, è la più comune malattia dei capelli. Colpisce circa l’80% degli uomini e il 50% delle donne nel corso della vita. La sua frequenza aumenta con l’età: a 30 anni interessa il 30% degli uomini, a 50 anni il 50%, a 70 anni l’80%. Nella donna la malattia è più frequente dopo la menopausa, sebbene negli ultimi 10 anni sia stato riscontrato un aumento dei casi di perdita di capelli anche fra le donne giovani. L’alopecia è spesso causa di problemi psicologici, soprattutto nei ragazzi giovani ed è anche detta alopecia androgenetica perché nella sua comparsa sono implicati due fattori:
- ormoni androgeni(ormoni maschili)
- predisposizione genetica(ereditaria)
QUAL È LA CAUSA?
- Gli ormoni androgeni sono la causa principale della calvizie che, proprio per tale ragione, non compare mai prima della pubertà. Nell’uomo l’alopecia non dipende da un eccesso di ormoni androgeni, ma da una maggiore sensibilità del capello aquesti ormoni. Gli uomini affetti da calvizie quindi non hanno livelli di androgeni nel sangue più alti dei loro coetanei con i capelli, ma semplicemente sono più sensibili agli effetti di questi ormoni.
- Anche la donna produce ormoni androgeni sebbene in concentrazioni inferiori agli uomini. Nella donna l’alopecia può essere conseguenza di un eccesso di ormoni maschilio essere conseguenza di una maggiore sensibilità del capello ai normali livelli di androgeni.
- La sensibilità dei capelli agli ormoni androgeni dipende soprattutto da un enzima chiamato5 alfa reduttasi, che trasforma il testosterone, l’androgeno maschile principale, nel suo derivato più potente: il diidrotestosterone o DHT. I follicoli delle aree del cuoio capelluto che sviluppano la calvizie producono una maggiore quantità di enzima 5 alfa reduttasi e quindi producono più DHT rispetto ai follicoli delle aree del cuoio capelluto che non sono colpite dalla malattia.
- La predisposizione genetica determina la sensibilità del follicolo agli ormoni maschili e quindi influenza l’età di comparsa e la gravità della calvizie. I geni che predispongono l’alopecia sono ancora sconosciuti, comunque si tratta di una malattia poligenica, cioé causata da molti geni diversi. Quanti più geni predisponenti sono presenti, tanto maggiore è la probabilità di sviluppare una calvizie grave in età giovanile.
I“geni della calvizie”si ereditano da entrambi i genitori e quindi la malattia è più grave se sia il padre che la madre ne sono affetti. - L’alopecia colpisce solo i follicoli piliferi di alcune aree del cuoio capelluto che prendono il nome di aree “androgeno-dipendenti”. Si tratta dell’attaccatura dei capelli sulla fronte e della porzione superiore della testa. Alcune zone del cuoio capelluto sono resistenti alla malattia e mantengono i capelli anche nei soggetti affetti da calvizie grave.
E’ proprio da queste zone che i chirurghi prelevano i follicoli per il trapianto dei capelli.
COSA FARE?
Qualsiasi terapia nel Pulsinelli Medical Center è preceduta da un’attenta prima Visita Dermatologica, che prevede un esame anamnestico per conoscere la storia clinica del paziente, esami clinico-strumentali adeguati per conoscere lo stato di salute e, infine, una diagnosi per individuare le cure più appropriate. La medicina estetica non fa eccezione. La visita specialistica permette di fare una diagnosi differenziale tra i diversi tipi di alopecia per individuare il trattamento più appropriato.
Oggi al contrario di qualche decennio fa, la calvizie può essere contrastata o rallentata grazie a protocolli terapeutici innovativi la cui efficacia è stata dimostrata in ambito clinico.
I trattamenti proposti dalla medicina e dermatologia estetica moderna per i capelli, hanno l’obiettivo di ricreare le condizioni per una ricrescita naturale o agire efficacemente per rallentare e contrastare il processo di diradamento.
Se, infatti, si affronta da subito il diradamento, si anticipa la calvizie ritardandone di molti anni la comparsa, oppure attenuandone gli effetti in modo significativo.
CARBOSSITERAPIA: UN’ALLEATA CONTRO LA PERDITA DI CAPELLI
Per carbossiterapia si intende l’utilizzo dell’anidride carbonica allo stato gassoso a scopo terapeutico.
Essa rappresenta un trattamento riabilitativo della microcircolazione divenendo così un importante supporto nelle terapie di contrasto alla Calvizie.
Trova efficacia sia nel trattamento l’Alopecia Androgenetica che nel trattamento dell’ Alopecia Areata.
La scienza ha dimostrato che all’origine dei fenomeni di alopecia ed assottigliamento c’è una progressiva perdita di ossigenazione del bulbo pelifero.
Per arrestare questo processo la carbossiterapia risulta molto utile. Infatti questa migliora la vascolarizzazione del cuoio capelluto e ne favorisce l’ossigenazione, fornendo nutrimento immediato al bulbo pelifero.
Tutto questo è possibile grazie all’anidride carbonica che svolge alcune importanti e decisive funzioni tra cui la vasodilatazione, la stimolazione ed il rilascio dei fattori di crescita.
Questa azione ha come effetto l’aumento del flusso ematico ed un conseguente aumento di ossigeno e nutrimento a livello locale favorendo la ricrescita dei capelli. Il risultato sarà un significativo aumento della densità dei capelli, pertanto follicoli più sani e capelli più forti e lucenti.
COME AVVIENE IL TRATTAMENTO?
La terapia prevede un ciclo di 6-12 sedute in cui si effettuano delle microiniezioni sottocutanee indolori per il rilascio di anidride carbonica. Generalmente si possono svolgere da 1 a 2 volte la settimana ed il numero totale di sedute dipende sempre dal tipo di patologia e dal singolo paziente. La anidride carbonica è atossica, è un trattamento che non presenta nessun rischio di allergie e nessuna controindicazione. Non è assolutamente emboligena.
DOPO QUANTO TEMPO SI POSSONO VEDERE I RISULTATI?
Gli studi scientifici dimostrano una efficacia nel 70%-80% dei pazienti con alopecia in fase iniziale, con una diminuzione della perdita dei capelli veloce dopo l’inizio del ciclo di trattamento e che si mantiene per mesi anche dopo la fine di esso. Tali risultati sono anche stati recentemente dimostrati da uno studio clinico pubblicato su Journal of Cosmetic Dermatology.
HAIR FILLER
Una tecnica di medicina estetica non chirurgica che consiste nell’iniettare nella cute del cuoio capelluto , acido ialuronico cross linkato come vettore di peptidi biomimetici brevettati, ovvero sostanze che mimano l’azione delle proteine naturali e coadiuvano la rigenerazione cellulare.
L’acido ialuronico presente nell’Hair Filler è ad altissimo peso molecolare in grado di formare dei legami con un complesso peptidico per un rilascio prolungato nel tempo.
I peptidi biomimetici sono sostanze riprodotte in laboratorio che mimano l’azione delle proteine, stimolando la rigenerazione dei bulbi piliferi. Più dettagliatamente, si tratta di brevi sequenze di amminoacidi, con una struttura simile alla parte attiva delle proteine naturali, che, iniettate nel cuoio capelluto, riescono a entrare nella cellula modificandone il comportamento, con l’obiettivo di:
- influenzare la ricrescita, rigenerando i follicoli danneggiati
- ridensificare la zona trattata
- arrestare la caduta
- ispessire il capello
- contrastare i radicali liberi che possono danneggiarlo
- favorire la microcircolazione stimolando lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni che andranno a nutrire sia il cuoio capelluto, sia gli stessi follicoli piliferi
- inibire l’apoptosi, ossia la morte programmata delle cellule, quindi anche del bulbo.
Nell’hair filler, il riempitivo (ossia l’acido ialuronico) funge da vettore per i peptidi biomimetici che stimolano il rinfoltimento delle stempiature e danno capelli più forti, più spessi e più corposi.
Stando allo studio, che ha interessato donne affette da questo disturbo, di età compresa tra i 25 e i 65 anni, è stato riscontrato un netto miglioramento nel 72% dei casi.
IN QUANTO TEMPO SI OTTENGONO I RISULTATI?
Dovendo andare a correggere uno stato di sofferenza che si è venuto a creare a livello di bulbo pilifero, i risultati non sono immediati, ma non tarderanno ad arrivare.
Si inizia con una fase di “attacco”, durante la quale si fanno sedute più ravvicinate tra loro (4 sedute a distanza di 2 settimane l’una dall’altra), per proseguire poi con altre 4 sedute con cadenza mensile.
QUALI RISULTATI SI POSSONO OTTENERE?
Il risultato principale è il miglioramento della densità e dello spessore degli annessi. Negli studi clinici condotti su pazienti di entrambi i sessi affetti da alopecia androgenetica e alopecia areata si è riscontrato un significativo aumento della densità dei capelli, ed un miglioramento dello spessore degli stessi rispetto ai valori basali.
I pazienti, a distanza di alcune settimane dal ciclo terapeutico di quattro sessioni, notano un aumento e un rinforzo dei capelli accompagnato da un arresto della caduta e dalla contestuale ricrescita annessiale.
CI SONO CASI IN CUI I FILLER SONO SCONSIGLIATI?
Non è indicato per la calvizie in quanto agisce finché il bulbo pilifero è ancora vitale permettendone il suo “risveglio”.
L’Hair Filler è riservato alle sole alopecie non cicatriziali. E, quindi, a quei pazienti affetti da telogen/anagen effluvium, alopecia areata, alopecia androgenetica ma anche per chi presenta un semplice diradamento, capelli fini oppure deboli.
COME FUNZIONA UNA SEDUTA?
Si tratta di un veloce trattamento ambulatoriale, durante la seduta si eseguono microiniezioni su tutta la zona interessata. Il trattamento è solitamente ben tollerato dal paziente.
Al termine della seduta, si può tranquillamente riprendere le proprie occupazioni, evitando sport e sudorazione intensa per qualche ora.
Il trattamento deve essere effettuato su un cuoio capelluto pulito, lavato, cioè, da non più di 24 ore.
LA SINERGIA E L’EFFICACIA
La terapia Hair filler, normalmente viene effettuata da sola,
per renderla più efficace nel Pulsinelli Medical Center, viene spesso abbinata alla Carbossiterapia, in quanto migliora la circolazione attorno alla zona in cui è stata effettuata l’iniezione amplificandone l’effetto.
Infatti questa migliora la vascolarizzazione del cuoio capelluto e ne favorisce l’ossigenazione, fornendo nutrimento immediato al bulbo pelifero.
DOVE E’ NECESSARIA UN’ALTERNATIVA
Per la calvizie cicatriziale, ovvero quando i capelli non crescono più, abbiamo un’altra alternativa non invasiva, conosciuta con diversi nomi: Tricopigmentazione , o micropigmentazione del cuoio capelluto( simulazione dei capelli con tatuaggio riassorbibile).
E’ una tecnica semipermanente pensata per creare l’illusione ottica della presenza di capelli laddove non ci sono più, con l’obiettivo di risolvere inestetismi legati alla calvizie (alopecia areata, alopecia androgenetica, alopecia universale, diradamenti generici) e ad esiti cicatriziali post-trapianto.
LASCIATI GUIDARE
Sarà lo specialista a scegliere il protocollo di trattamento secondo il grado iniziale di sofferenza del cuoio capelluto riscontrato in sede di visita. I trattamenti non richiedono tempi di convalescenza, si tratta di procedure veloci e non invasive, ma soprattutto sicure e senza effetti collaterali.