Il dolore lombare associato o meno a fastidi irradiati (il piú comune é la sciatalgia) e il dolore cervicale anch’esso associato o meno a problemi riflessi come dolore al braccio, vertigine e instabilitá, disturbi visivi, mal di testa, ecc… Sono tra i piú frequenti motivi di consulto presso il Pulsinelli Medical Center .
La postura, l’appoggio plantare, il modo in cui ci si muove o si sta seduti è la prima cosa a cui si pensa. Ma il mal di schiena può anche essere la conseguenza di un trauma, ciò che resta dopo un incidente oppure una brutta caduta. La condizione generale della zona lombare, dorsale o cervicale può essere influenzata anche da quella di vari organi interni, oltre che dallo stato degli occhi (stanchezza oculare, disturbi visivi) e dei denti (malocclusione, chiusura scorretta delle arcate, oppure problemi come infiammazioni e granulomi). Il rachide é intimamente connesso agli organi della zona inferiore dell’addome: stomaco, fegato, colon e sfera urogenitale in primis. La relazione esistente tra questi organi e il rachide puó essere sia di natura meccanica (non dimentichiamo che gli organi dell’apparato digerente sono organi contrattili il cui stato contratturale anomalo puó compromettere l’equilibrio meccanico del rachide) che di natura neurologica poiché gli stessi organi attraverso meccanismi di natura riflessa possono condizionare l’equilibrio funzionale del rachide.
L’intervento dell’osteopata può rivelarsi molto utile contro il mal di schiena. L’osteopatia è una terapia manuale che interviene proprio sui dolori muscolo-scheletrici, che possono interessare varie zone della schiena (lombare, dorsale, cervicale) oppure spalle, braccia, gambe. Tratta in particolare il tessuto connettivo, quello che avvolge ogni organo, lo collega agli altri e alle varie parti del corpo. L’osteopata considera l’organismo nella sua complessità, nella stretta relazione che c’è fra i vari apparati e la struttura esterna che li racchiude e soprattutto prende in esame il movimento delle singole strutture sopratutto a livello vertebrale.
È questa visione d’insieme che permette all’osteopatia di essere preziosa ed efficace contro il mal di schiena, spesso anche per prevenirlo, utilizzando manipolazioni (più delle volte molto delicate) per liberare i punti dove il movimento è bloccato, sciogliere le tensioni, tonificare e aiutare la circolazione, il ricambio e il drenaggio delle tossine, e rilassare l’organismo.
Il trattamento osteopatico, che utilizza diverse tecniche (l’osteopata le sceglie a seconda della persona che ha di fronte e dei problemi da risolvere), comincia con l’esame di eventuali test diagnostici già in possesso della persona (radiografie, ecografie), con una serie di test muscolari posturali e con l’osservazione e valutazione della colonna vertebrale e dell’equilibrio complessivo del corpo. Grazie a questo “esame” preliminare, il terapeuta individua la causa del dolore: è questa che verrà affrontata per prima, con le manipolazioni più adatte. In molti casi, un intervento adeguato può risolvere il mal di schiena anche trattando zone del corpo lontane da quella dove si sente dolore.
Nel caso in cui il mal di schiena dovesse persistere, allora interverrà anche su questo, direttamente.
Se l’osteopata lo ritiene opportuno, può indirizzare la persona da un medico oppure da uno specialista o a un esperto in terapie naturali. Qualunque sia il problema da risolvere, l’osteopata non consiglia l’assunzione di farmaci né di sostanze di alcun tipo. I suoi compiti sono solo: effettuare manipolazioni, suggerire come migliorare lo stile di vita, la postura e la dieta, insegnare alcuni esercizi utili e, in casi particolari, indirizzare ad altri esperti.
L’obiettivo fondamentale del trattamento osteopatico è di restituire all’organismo il ritmo e la mobilità, che garantiscono il buon funzionamento degli organi e degli apparati. Spesso sono sufficienti manipolazioni molto delicate, oppure in caso di blocchi articolari, possono essere utilizzate manovre più energiche, che liberano in fretta l’articolazione, tanto che si percepisce uno “click” sonoro (di solito più impressionante che altro, dato che non provoca dolore).
La scelta del tipo di manipolazioni e del numero di sedute dipendono dalla formazione specifica dell’osteopata e dal tipo di disturbo da trattare, ma soprattutto dalla risposta della persona al trattamento. In linea di massima, un disturbo acuto, per esempio un dolore provocato da un trauma, richiede da due a quattro sedute (ma se il trauma è serio o molto esteso, per esempio dopo un incidente stradale, bisogna aspettare almeno due settimane prima di intervenire).
Un problema cronico, che dura da tempo, come il mal di schiena costante di chi sta a lungo in piedi, dopo un trattamento di tre-cinque sedute ravvicinate (una alla settimana). Spesso dà risultati che devono essere mantenuti con incorni più distanziati (una volta al mese).