La salute della donna è frutto di un complesso e delicato equilibrio. La prevenzione,primaria e secondaria, è la strategia più valida per salvaguardarla. Quando si parla diprevenzione primaria si intendono una serie di comportamenti o terapie attuati allo scopo di evitare che la malattia si sviluppi. La prevenzione secondaria, diagnosiprecoce, si effettua mediante esami semplici e poco costosi, che permettono diidentificare la malattia in fase in iniziale rendendo, quindi, le cure più efficaci e menoinvasive.Ogni età della donna è caratterizzata da diversi momenti importanti, per questo il calendario della prevenzione va modulato in risposta a precise esigenze.
L’adolescente
La prima visita ginecologica, con eventuale pap test, dovrebbe essere fatta con l’iniziodelle prime esperienze intime.
Il colloquio con lo specialista fornirà indicazioni suimetodi contraccettivi disponibili, dai metodi di barriera alle terapie ormonali, e darà ogni informazione atta a prevenire le infezioni sessualmente trasmesse.
In questa fascia di età è previsto un importante strumento di prevenzione primaria, la vaccinazione anti-HPV (Papillomavisus), che previene l’infezione da parte di ceppi virali responsabili dell’insorgenza del tumore della cervice uterina.Inoltre vanno indagati alcuni campanelli d’allarme che richiedono un controllospecialistico:
– Ciclo mestruale irregolare o la sua assenza per più mesi, un eccesso dipeluria su viso e corpo, segni di probabile ovaio policistico;
– Ciclo mestruale eccessivamente doloroso o rapporti sessuali dolorosi spia di endometriosi pelvica;
-Tardivo o mancato inizio del ciclo mestruale, sintomi spesso associati a patologiesistemiche come il morbo celiaco.
La giovane adulta
Tra i 21 e i 35 anni la ragazza è diventata donna, e come tale cambia le proprienecessità in termini di prevenzione. Dai 21 anni le donne devono essere indirizzate adaderire ad un programma di screening per il carcinoma della cervice uterina mediante Pap Test ripetuto ogni 3 anni. Dal trentesimo anno di età, grazie alla recente introduzione del test per l’identificazione dell’infezione da Papillomavirus (HPVtest),il miglior metodo di screening diventa il Co-Testing (Pap test + HPV Test) ogni5 anni. Se non è stato fatto in precedenza, si può ancora richiedere il vaccino anti-HPV.
Inoltre, lo specialista, dovrebbe istruire la donna su come eseguire l’autopalpazione del seno e in casi particolari, ad alto rischio, indirizzarla ad un programma di prevenzione personalizzato.
In questa fascia d’età cambiano anche le necessita riguardo alla pianificazione familiare, dalla richiesta di una contraccezione efficace al desiderio di maternità.
E’ raccomandabile una visita preconcezionale con l’obiettivo, non solo, di valutare l’apparato riproduttivo ma anche di verificare lo stato di salute generale della futura mamma, talvolta non a conoscenza di eventuali fattori di rischio in grado di interferire con l’ottimale andamento della gravidanza. Tra gli altri vantaggi, la visita preconcezionale, individua anche l’opportunità di assumere, almeno un mese prima del concepimento, l’acido folico, garantendone così la massima efficacia nella prevenzione dei difetti del tubo neurale (spina bifida, anecefalia ecc).
La donna adulta
Tra i 36 e i 50 anni si introduce la possibilità di nuovi screening: -oncologici per il tumore della mammella mediante esami strumentali quali la mammografia e l’ecografia mammaria; e cardiovascolari con la misurazione della pressione arteriosa annuale e del peso corporeo.
La donna matura
Con il raggiungimento dell’età matura, della menopausa, in Italia raggiunta in media tra i 51 e i 53 anni, lo specialista deve dedicare attenzioni “diverse”.
La menopausa non è una malattia ma un momento fisiologico nel quale lo specialista deve accompagnare la donna nella pianificazione di nuovi percorsi di screening e di prevenzione primaria.Il calo degli estrogeni può provocare la comparsa di alcuni disturbi e sintomi, sia di natura neurovegetativa (vampate, sudorazioni, secchezza vaginale ), sia di natura psicoaffettiva (umore instabile, disturbi della memoria, calo della libido). Le conseguenze più importanti sono l’aumento del rischio cardiovascolare eosteoarticolare.
La prevenzione di questi ‘nuovi’ rischi può essere attuata mediante l’invito ad un corretto stile di vita con una dieta equilibrata e un adeguata attività fisica. I nuovi screening da introdurre sono le visite cardiologiche annuali e la valutazione della densità ossea. Superati i 65 anni, invece le donne che hanno avuto uno screening regolare negli ultimi 10 anni o lesioni precancerose negli ultimi 20 anni dovrebbero interrompere lo screening per il carcinoma della cervice.Riguardo il trattamento dei sintomi è essenziale identificare una terapia appropriata e personalizzata. La terapia ormonale sostitutiva se somministrata correttamente, dopo un accurato esame clinico della paziente, può essere d’aiuto e contemporaneamente proteggere dal rischio cardiovascolare e dall’osteoporosi.
Per molte donne un’appropriata terapia ormonale può aumentare la vita media e migliorare, in modo significativo, la qualità di vita degli anni post-menopausali.
Bibliografia
www.salute.gov.it/portale/donna/calendarioprevenzionedonna